Write-me

Ho deciso di scrivere.

Quando non puoi urlare, quando nessuno vuole stare ad ascoltarti...bhe...l'unica tua possibilità è affidare il tuo grido alle parole e alla carta.

Scrivere di me sarà una liberazione, una purificazione dell'anima..perchè in fondo quando parli di un segreto poi questo perde di forza, e fa meno male.

E' come se pronunciarne le parole liberi da esso la forza maligna che nasconde.

Come sarà non so, la vita non si giudica ma si vive.

Chi lo leggerà?...Nessuno credo, è una terapia personale, non una sfida con il successo.

TatOo

"....E ogni cicatrice è un autografo di Dio...", così canta Jovanotti, così penso....e così ho deciso tempo fa, di scrivere sulla mia pelle ciò che vivo, ho vissuto e ciò che provo.

La lucertola nei sogni viene assimilata al drago e a tutti gli aspetti psichici legati all’ombra. Come il drago incarna le forze inconsce che vanno affrontate come prove iniziatiche, o gli ostacoli drammatici dell’esistenza. Se il drago è il vero nemico con cui confrontarsi, archetipo di ciò che si presenta enorme, inaffrontabile e invincibile, subdolo ed oscuro, la lucertola, drago in miniatura, rappresenta le sfide vinte, l’ enormità ridimensionata, i conflitti interiori risolti, l’accettazione dei propri aspetti rinnegati, l’ integrazione dell’ombra.

Per i nativi americani la lucertola è simbolo della medicina del sogni: del lato ombra della realtà. Il diverso, profondo e sconosciuto mondo delle intercapedini e delle crepe buie, dove la lucertola si inerpica, diventa il mondo inquieto e enigmatico dell’onirico, in cui la lucertola porta il messaggio di luce del sogno.

Cos'è per me la lucertola?...il segno della mia lotta, la consapevolezza che possono amputare parti del mio corpo nel tentativo di "intrappolarmi", ma io...ho la forza di rigenerarmi.

Un altro salto nel buio....

Un altro salto nel buio, non so davvero che fare.

Mi sembra di nuotare in un mare scuro e infinitamente profondo, vedo la luna da qui sotto, o almeno è quello che sembra...nuoto, nuoto e mi arrampico verso l'aria, arranco.....mi dimeno e cerco di salire.

E cosa vedo?...è un sole, un sole stupendo, che mi da fiato e illumina i miei occhi....sembra che io sia salva.

Poi il peso del cuore mi tira di nuovo verso il fondo, il cuore....quello che dovrebbe essere il motore per continuare mi tira a fondo.

Non ho nessuno che mi aiuti a salire, non c'era e non ci sarà mai...ormai l'ho capito. Ad ogni passo fatto da me verso la possibilità di redenzione corrisponde una coltellata nella schiena, come a togliermi ciò che mi sono guadagnata, come se a me ne di diritto ne di merito non spettasse nulla...niente....

E così se cado non mi rialzeranno di certo, mi scherniranno invece. Mille dita accusatrici mi indicheranno, ed ognuno di essi mi ferirà come uno spillo al centro dei miei occhi, mi accecheranno, mi leveranno la possibilità di rivedere la luce......e sarà per sempre.

.......Io non voglio.....non voglio cedere!!

Non è giusto......ma non sono così forte come credo in fondo....

...mi sento sprofondare in quest'altro salto nel buio....

....BriDa....

"Scegliere un cammino significava abbandonare gli altri. Davanti, aveva un'intera vita da vivere, e si diceva sempre che forse, nel futuro, si sarebbe pentita di ciò che aveva deciso di fare in un determinato momento.

'Ho paura di impegnarmi', pensò. Avrebbe voluto percorrere tutti i cammini possibili, ma seguendo quell'istinto, si sarebbe ritrovata a non intraprenderne nessuno.

Neppure nella cosa più importante della sua vita, l'amore, era riuscita a raggiungere una meta: dopo la prima delusione aveva deciso di non abbandonarsi più totalmente. Temeva la sofferenza, la perdita, l'inevitabile separazione. Di certo, erano pericoli sempre presenti lungo la strada dell'amore, e l'unica maniera per evitarli era quella di rinunciare a percorrere quel cammino. Per non soffrire, era indispensabile non amare.

Come se, per non scorgere le brutture della vita, si dovesse obligatoriamente non amare."

Paulo Coelho, "Brida"